Bruno Conti ricorda Roberto Anzalone

Caro Roberto

così, in una fredda giornata di novembre ci hai lasciato, ma non hai portato via i tuoi grandi meriti: sei stato un gigante della assistenza medica in Italia convinto che la buona medicina la fanno i buoni medici.

E per tutta la vita ti sei battuto per gli scopi più nobili di quelle che furono definite “le sette virtù

capitali della Medicina: scienza e coscienza, libertà, autonomia, indipendenza, decoro e dignità della Professione”, con quel movimento che Tu chiamavi “Riscatto Medico”.

Sempre presente, sempre attento e risoluto, sempre pronto alla difesa dei valori.

Sei stato un gigante esemplare, ricco di quelle virtù che tutti i medici italiani e le loro Istituzioni-

amici e avversari- ti riconoscevano ampiamente.

Così te ne sei andato, caro Roberto, lasciando un grande vuoto come Presidente, come Medico, come uomo.

Soprattutto come uomo capace di contemperare l’autorità e il potere con la semplicità, il rigore e l’onestà di chi possiede e sa trasmettere un patrimonio di inestimabili valori.

Bruno Conti

novembre 2013

IN MEMORIA DI ROBERTO ANZALONE

Come Presidente dell’Associazione Milanese Medici mi spetta il compito ingrato di comunicare a tutti i Colleghi la scomparsa del Dottor Roberto Anzalone. Se ne è andato in silenzio, senza chiedere nulla ad alcuno, confortato dall’assidua assistenza e protezione della sua famiglia alla quale dobbiamo ringraziamento per avergli concesso di dedicare tanto tempo alla Categoria, ma anche delle scuse per averlo sottratto troppo spesso ai suoi doveri verso di essa. Sicuramente possiamo rimproverarci per averlo lasciato solo in questi ultimi tempi, ma vantiamo a nostra discolpa il grande rispetto che gli abbiamo sempre tributato, rispetto che ci ha portato a pensare di non disturbarlo almeno per riguardo alla sua malattia.

Voglio qui riportare un breve curriculum per chi non ha avuto il privilegio di conoscerlo. Adriano Luigi Bampa

A tutti i colleghi, anche a coloro che non hanno avuto la fortuna di conoscerlo, vogliamo qui ricordare chi era:

Dott. Roberto Anzalone 

Nato a Savona il 22/02/1928

Medico di famiglia dal 1952 al 1999

Ha ricoperto la carica di Segretario dell’Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri di Milano e Provincia dal 1971 al 1973.

Ha ricoperto la carica di Vice Presidente dell’Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri dal 1973 al 1999.

Ha ricoperto la carica di Presidente dell’Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri dal dicembre 1999, riconfermato per il triennio 2003-2005 e per il triennio 2006-2008.

E’ stato membro del Comitato Centrale della Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri (FNOMCeO) per tre legislature.

E’ stato Presidente dell’Associazione Milanese Medici dal 1972 al 1999. Proprio quale Presidente dell’Associazione Milanese Medici, nel giugno 1977 è stato additato dalle Brigate Rosse quale difensore massimo della Categoria Professionale e, come tale, fatto bersaglio di un attentato con una P38 che gli è stata letteralmente scaricata alle gambe.

È stato Presidente Nazionale dello SNAMI (Sindacato Nazionale Autonomo Medici Italiani) dal 1978 al 2004.

Dal dicembre 1999, come Presidente dell’Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri di Milano, un Ordine che conta più di 26.000 iscritti, si è impegnato su parecchi fronti che sintetizziamo:

–          Ha attivato la Commissione Pari Opportunità per favorire il Medico Donna nell’attuale realtà lavorativa;

–          Ha promosso una comunità di intenti tra: Regione, Università, Provveditorato agli Studi, Ordine dei Medici per la realizzazione di un progetto di insegnamento di Educazione Sanitaria riservato alle scuole elementari e medie. Per la realizzazione  di tale progetto ha richiesto e ottenuto  di impegnare numerosi Giovani Medici disoccupati;

–          Si è attivamente impegnato, anche a livello nazionale sul fronte della Pubblicità Sanitaria per ottenere il rispetto della decorosità e veridicità dei messaggi per trasformare la pubblicità in chiara e onesta informazione ai cittadini;

–          Si è impegnato in prima persona nella Formazione Continua del Medico, consapevole che l’aggiornamento è a tutto vantaggio della professionalità del medico e delle cure che il medico presta alla popolazione;

–          Ha istituito presso l’Ordine la Commissione Volontariato, Assistenza Sociale, Anziani e Terzo Mondo con lo scopo di conoscere in modo più preciso la realtà viva dell’attività medica volontaria, valorizzandola e soprattutto aiutandola;

–          Sempre attraverso l’Ordine Professionale è stato impegnato nella tutela dei Colleghi anziani che vivono in condizioni disagiate;

–          Ha coinvolto l’Ordine dei Medici di Milano in azioni di solidarietà nel Terzo Mondo dove sono stati addirittura costruiti ospedali con raccolte di fondi tra i medici. È intervenuto in alcune situazioni precarie generate dal decesso di Colleghi che, nell’esercizio di attività di volontariato proprio nel Terzo Mondo sono stati colpiti da AIDS e dall’epidemia di Ebola, lasciando mogli e figli in stato di grave necessità.

Ha ricevuto l’Ambrogino d’Oro dal comune di Milano nel 2008.

Attualmente ricopriva la carica di Presidente Onorario dell’Ordine dei Medici di Milano e del Sindacato Nazionale Autonomo Medici Italiani.

Segnalazione di un perfetto Black Out nel sistema informatico denominato CRS – SISS

Milano   25/11/2013
Oggetto : segnalazione di un perfetto Black Out  nel sistema informatico denominato  CRS – SISS
Egr. Avv. Gennaro  Messuti,                                                                                   Gentile Dott. Gemma Lacaita,
con la presente La informo che lunedì mattina 18/11/2013 si è verificato , nella postazione informatica del mio studio, un’ interruzione della trasmissione dati con il Siss. L’help desk ha aperto alle ore 16.25, dopo mia insistenza, il ticket n. 1-75650490.                                            .
Ad oggi, lunedì 25 novembre, il funzionamento del sistema è ancora bloccato.
Le segnalo che i pazienti che si sono recati in questi giorni nel mio studio hanno guardato la mia postazione informatica con un atteggiamento di disgusto, manifestato con malcelata mimica facciale, e mi hanno chiesto  come mai le mie apparecchiature , tutte nuove, da me acquistate da qualche settimana , non funzionino ancora. In altre parole identificano il MMG come il solo responsabile delle disfunzioni del sistema. Ricordo che, solo 2 mesi fa, ho avuto analoga interruzione di circa 25 giorni. E’ pertanto del tutto evidente che queste interruzioni causano  un danno di immagine ed anche economico alla mia professione. Sì, proprio danno economico, in quanto alcuni pazienti mi hanno revocato essendo stufi delle continue interruzioni del sistema, del mancato allineamento con i data- base di regione Lombardia ( e quindi  della mancata notifica sul mio applicativo delle esenzioni  a cui hanno diritto) e del fatto di dover perdere un mucchio di tempo per recarsi in posta, per spedire a mezzo raccomandata il certificato di malattia, in quanto durante il blackout posso rilasciare al lavoratore solo certificati in forma cartacea.

Chiedo pertanto  se sia possibile convocare, presso il suo studio, tutti quei MMG, in situazione analoga alla mia, per fare un’ azione legale comune, nei confronti della Asl e di Lombardia Informatica, per il rimborso  dei  danni economici sopra citati.   Ma vi è di più. Qualche giorno fa un alto dirigente di Lombardia Informatica, che non intendo nominare senza il suo consenso, mi ha spiegato che è corretto non fornire inizialmente al MMG  il numero del ticket, in quanto tale attribuzione andrebbe a generare un ulteriore rallentamento al sistema che sta andando in blocco. Aggiungo,  inoltre, che almeno in 2 occasioni l’accesso telefonico al mio Help Desk  ( numero 800030101 ) non è stato possibile, per circa un’ora, né utilizzando il telefono fisso né il mio cellulare.

Ecco quindi che sono testimone di un  blackout, con una duplice valenza a seconda del punto di vista del soggetto coinvolto:

a) effetto da incubo per il MMG/PDF  coinvolto , in quanto non può tecnicamente contattare il  suo Help Desk attraverso ogni tipo di telefono; se riesce a contattarlo non gli viene di norma aperto un ticket  e non gli viene mai comunicato, né a priori né a posteriori , una spiegazione minimale delle motivazioni di interruzioni che durano anche settimane o mesi,

b) effetto positivo, invece, per Lombardia Informatica che ritiene vicino alla perfezione un sistema  in cui l’organizzazione interna della comunicazione è stata strutturata  per scoraggiare il medico convenzionato a segnalare /richiedere interventi migliorativi  del sistema informatico attualmente  in uso.

E’ del tutto  evidente, infatti, che il medico coinvolto nei frequenti blocchi , non viene mai messo nelle condizioni di interagire né in tempo reale né a posteriori con gli operatori dell’Help  Desk , per discutere con loro le problematiche del sistema CRS/SISS.  Da cui la mia definizione di Black Out perfetto. Perfetto nell’inefficienza operativa – gestionale di un evento critico.

Noi medici convenzionati  siamo, quindi, testimoni diretti  di una grave  e ricorrente disfunzione di un servizio di pubblica utilità per l’organizzazione del sistema sanitario del territorio, ma anche degli ospedali, erogato da una pubblica amministrazione. L’inefficienza  sopra  evidenziata attualmente  non ha eguali né in altre regioni italiane, né europee.

Posso infine affermare che da qualche anno svolgo la mia pur sempre amata professione  in condizioni di lavoro davvero proibitive,  (con carico burocratico andato fuori controllo dopo l’introduzione del SISS), che mi inducono a desiderare di andare in pensione domani mattina.

Ma poi penso che probabilmente l’Amministrazione di Regione Lombardia  desidera proprio che i medici anziani vadano in pensione al più presto, per lasciare il posto a giovani MMG/PDF, rispettosi del potere politico e timorosi finanche di tossire in presenza di un dirigente di ASL e/o della Regione.  E allora decido di restare: resto, appunto, per compensare, in parte, tutte le amarezze, tutte le delusioni che quotidianamente vivo insieme ai miei assistiti. Infatti , da tempo, siamo ormai ostaggio di sperimentazioni sul territorio, mai realizzate in nessuna parte del mondo, ma che hanno l’unica certezza di distruggere il rapporto duale medico/paziente e favorire invece la sperimentazioni  di un modello sanitario esistente solo nelle fantasie di responsabili politici, che non hanno mai fatto un’ora di pratica clinica in un ambulatorio di un MMG/PDF, ma che si ritengono legittimati ad insegnarci, senza consultare mai alcun rappresentante dei Medici di Famiglia, come lavorare nel nostro studio .

Cordiali saluti
Dott. Alfonso Zarantonello
P.S.  Questa lettera viene condivisa dalla Dott.ssa Luciana Bovone, MMG in Milano città, che Le invierà una lettera dedicata.

 

Gli italiani vogliono la sanità pubblica.

Il dato nell’indagine di Ilvo Diamanti per conto di ATBV presentata oggi a Bologna. .

23 NOV – Gli italiani promuovono a pieni voti la sanità pubblica. Lo rileva l’indagine effettuata da Demo di Ilvo Diamanti su incarico di ATBV. Questo giudizio si spiega per diversi fattori. La sanità pubblica ha costi più contenuti del privato  , c’è maggiore garanzia di accesso per tutti   e il servizio è più completo  .   Tant’è che alla domanda sul se ed eventualmente sul come sanità pubblica dovrebbero lavorare insieme (competizione o integrazione ): la sanità deve restare un affare del pubblico perché è un bene di tutti.   Ma dal sondaggio esce anche promossa la classe medica e infermieristica. Al primo posto si classifica il Medico di Medicina Generale.

PROBLEMATICHE SISS

Egr. colleghi,
segnalo un baco nel SISS: non accetta la multiprescrizione di Glucosata, Fisiologica,
Pegasys penne (mentre invece accetta le siringhe).
Ogni volta che prescrivo uno di questi farmaci/presidi la ricetta va in KO !
Contattato l’help desk: la risposta è semplicemente: non è previsto !
e , a quanto pare, con nessuna volontà di corregerlo.

grazie Berrini

Il nostro CONSULENTE FISCALE : Apem Studio Perego – Rag. Vittorio Bonanomi

Lo studio segue da anni molti nostri iscritti ed è specializzato nella consulenza fiscale e tributaria per l’attività  medica. Cura tutti  gli adempimenti fiscali legati all’attività professionale e all’elaborazione  degli stipendi dei dipendenti di studio. Rivolge particolare attenzione alle problematiche dei giovani  medici  per i quali ha messo a punto un vademecum sugli aspetti  fiscali legati all’inizio dell’attività professionale.

Dove trovarlo

APEM  studio Perego                                   

via R. Boscovich n. 23,  20124 Milano
(zona Stazione Centrale – piazza Repubblica)

Tel. 02. 66988086 –   Fax. 02.66984796
Email: studio@apemperego.it    –   PEC: apem@twtcert.it

                                                                                                                                                 

E-cig. Via libera all’uso in luoghi pubblici. Sirchia: “Pessimo provvedimento”

In questo modo non solo si ripristina il concetto che è lecito fumare nei luoghi pubblici, ma si concede anche un’eccezione alla legge di tutela dei non fumatori dal fumo passivo. “Le e-cig diffondono nell’ambiente nicotina ed altre sostanze e quindi chi è presente è costretto a respirarle”.

11 NOV – A sorpresa, con un emendamento alla legge Carrozza sulla scuola, è passata una norma che contrasta palesemente con il bene comune degli Italiani, ossia con la salute pubblica. Il Senatore Galan, infatti, ha proposto ed ottenuto che la norma approvata con il precedente decreto sull’Iva e sul lavoro, che prevedeva il divieto assoluto di pubblicità e di uso nei locali pubblici chiusi e nei luoghi di lavoro della sigaretta elettronica, venisse in parte abolito. Così si potrà reclamizzare il fumo delle sigarette elettroniche e, soprattutto, sarà possibile fumarle ovunque.   Pessimo provvedimento, per almeno due motivi: 1) si ripristina il concetto che è lecito fumare nei luoghi pubblici (cosa che era finalmente sparita) 2) si concede un’eccezione alla legge di tutela dei non fumatori dal fumo passivo. La sigaretta elettronica infatti diffonde nell’ambiente nicotina oltre ad altre sostanze e quindi chi è presente è costretto a respirarle.   Premetto che non sono contrario alla sigaretta elettronica, se usata ai fini di surrogato per smettere di fumare, e se assoggettata alle stesse regole delle sigarette usuali. Ma qui si tratta di ben altro. Qui si intravvede sullo sfondo un accordo sotterraneo tra chi ha votato la norma e chi produce le sigarette elettroniche, tra i quali vanno annoverate anche alcune multinazionali del tabacco. Che sia un modo per vanificare la lotta contro il fumo e in particolare la Legge 16 gennaio 2003, n. 3 (Protezione della salute dei non fumatori dal fumo passivo nei luoghi di lavoro e nei locali pubblici chiusi)? E quali possono essere i motivi per cui si favoriscono così tanto i produttori di e-sigarette e di tabacco? Si tratta, come ha detto Galan, di rispettare i principi del liberalismo che lo ispirano? Oppure vi sono altri motivi? Non so rispondere.   So però che un Parlamento che approva un simile provvedimento (e che poco prima aveva approvato una enorme tassazione sulle e-sigarette) è come minimo poco coerente (sembra la gara a chi fa peggio) e acuisce la sfiducia che gli Italiani già provano verso le Istituzioni.   Girolamo Sirchia 
11 novembre 2013