Accordo integrativo regionale per la Medicina Generale per il 2014 .

Caro Collega,

il 16 Dicembre è stato presentata da Regione Lombardia la preintesa sull’accordo integrativo regionale per la Medicina Generale per il 2014 .

Si tratta di una sorta di “fotocopia” dell’accordo dello scorso anno, un “accordo ponte” per il 2014 che conferma sostanzialmente i contenuti dell’accordo 2013; unico elemento nuovo, peraltro obbligato, è il percorso per sperimentare la Balduzzi, tramite futura trattativa in regione e in azienda.

 

Non c’è stato molto spazio per la contrattazione, anche perché i fondi a disposizione sono solo gli stessi dello scorso anno e pertanto praticamente già tutti allocati ma la trattativa condotta ha comunque permesso di cassare alcune deviazioni dal testo del precedente accordo, come per esempio il recupero della quota aggiuntiva regionale per ADI e ADP ancorché minima.

 

Le altre OO SS, come prevedibile, si sono affrettate a sottoscrivere subito l’accordo, mentre SNAMI ha rimandato la sottoscrizione a dopo aver condotto una veloce consultazione con gli iscritti.

 

Pur essendo un Accordo ponte, rimaniamo perplessi su alcuni punti :

– quota A e B solo (come al solito) su requisiti strutturali

– le incertezze sugli “…impegni a definire la progressiva evoluzione dell’attuale sistema organizzativo territoriale verso il nuovo sistema tracciato dalla legge n. 189/2012…” (AFT e UCCP), che comunque rendono ancor più importante la presenza di SNAMI sui tavoli periferici per evitare assurde fughe in avanti. Si prospetta infatti una situazione in cui i medici sarebbero obbligati a stare nei grupponi con il solo stipendio base, senza indennità per informatica, segretaria, infermiere, rete o gruppo.

 

E su tutto incombe un Atto di Indirizzo sulla Medicina del Territorio molto preoccupante e foriero di future nefaste modifiche dell’ACN.

 

Abbiamo sostenuto con forza la necessità di finanziare meglio i medici che utilizzano il SISS, visti i guai e i rallentamenti che il sistema produce e la continua (folle) necessità per i medici di adeguare l’hardware: pensiamo alla nuova versione SISS che nuovamente obbliga ancora alcuni medici a riaggiornare la propria dotazione informatica senza che nessuno abbia concordato tale ennesima, inutile “innovazione”.

 

A QUESTO PROPOSITO, IN ATTESA DI ADEGUATE PRECISAZIONI DELLA REGIONE SUL PUNTO, COGLIAMO L’OCCASIONE PER SCONSIGLIARE A TUTTI DI FAR INSTALLARE SUL PROPRIO COMPUTER L’ULTIMA VERSIONE SISS.

 

Da ultimo, visto l’atteggiamento sprezzante del DG Sanità della Regione Lombardia che è arrivato a dire che i Medici dovrebbero essere grati alla Regione per aver fornito loro il SISS, abbiamo sfidato il DG stesso ad un pubblico confronto sul SISS davanti a cittadini e giornalisti. Ma non ci facciamo illusioni: non avrà mai il coraggio di accettare!

 

Vi terremo informati. Cordiali saluti

 

Roberto Carlo Rossi

Ennesima lamentela SISS

Spett SNAMI

la presente per informarvi che il sottoscritto Dr.Gianfausto Bider MMg, dal 4 dicembre non ha il collegamento con il Siss. Il guasto dipende, come mi è stato riferito dal call center Siss,  dalla Telecom che bellamente dopo 15 giorni non ha ancora provveduto a risolverlo, nonostante i continui solleciti. Chiaramente anche internet nn funziona e quindi non mi e’ possibile leggere le richieste di appuntamento, ripetizione ricette ecc ecc.

Non mi è possibile inviare telematicamente all’ Inps le certificazioni di malattia, ne leggere i referti.

La mia domanda è questa: è legale che la linea internet sia collegata alla linea Siss, e io non possa esercitare un mio diritto, quello di avere il collegamento internet, in considerazione del fatto che lo stesso è ormai considerato una forma di aggiornamento, e di informazione. E’ consigliabile da parte mia fare un esposto per interruzione di pubblico servizio contro telecom?

Sentitamente ringrazio scusandomi del disturbo e augurando Buone Feste

Milano 17-12-2013

GIANFAUSTO BIDER

MMG DISTRETTO 5  COD REG 16897

DISSERVIZIO UTILIZZO RETE INFORMATICA E SISS

Di seguito copia della lettera inviata via FAX all’ufficio convenzioni ASL Milano Città per segnalazione disservizio

Milano  -7-12-2013

a:  uff. convenzioni ASL Milano Città

cc: uff. SNAMI di Milano

da: dott.sa Raspagni Eliana

 

OGGETTO: disservizio utilizzo rete informatica e SISS

Buongiorno, sono la Dott.sa Raspagni Eliana e volevo segnalarle che dal 28/11/2013 non ho accesso al sistema SISS ed alle funzionalità di emissione Certificati di Malattia Elettronica a causa di un problema sulla linea non ancora risolto alla data del 6/12/13.

Il servizio help desk mi ha informato che ha aperto il ticket 1-76438678 e che ora tale ticket è in categoria ‘disservizio’, ma ciò non ha portato alla soluzione del problema ed è successivo ad una precedente interruzione di 5 giorni lavorativi sempre dovuti ad un problema di rete ( ticket 1-75622822).

Segnalo che a causa della mancanza della rete e non potendo utilizzare connessioni internet alternative sto operando con seri intralci alla mia attività e alla qualità del servizio ai miei pazienti.

Difatti da troppo tempo le mie ricettazioni non sono recepite e validate dalla rete SISS, non posso emettere certificati di malattia elettronici, non posso ricevere mail dalla ASL, non ho modo di aggiornare il data base del programma di ricettazione ad eventuali modifiche su esenzioni, status pazienti, aggiornamento farmaci, etc. ne di gestire il collegamento in rete con i colleghi di associazione.

Ritengo scorretto che un servizio di interesse pubblico non venga erogato per un così lungo periodo, apparentemente nell’indifferenza generale, e spero in un sollecito intervento al fine di sanare la situazione in oggetto.

Distinti Saluti

Dott.sa Raspagni

 

Per Vostra Informazione In allegato mia precedente segnalazione via mail del 2/12/13

OGGETTO:  utilizzo rete informatica e SISS

Buongiorno, sono la Dott.sa Raspagni Eliana e volevo segnalarle che il disservizio in oggetto si protrae da ormai più di due settimane, salvo una breve interruzione di 3 giornate in cui peraltro non funzionava il servizio di emissione certificati di malattia (credo per problemi di server centrale nazionale).

Da giovedì l’help desk del SISS mi risponde semplicemente che non ho il servizio perchè è scaduta la convenzione telecom, che altri medici sono nella mia condizione e che non ci sono informazioni al riguardo.

Le segnalo che la mancanza di collegamento internet mi penalizza nella operatività giornaliera peggiorando il servizio ai miei pazienti.

Il servizio mi ha fornito ha aperto un ticket 1-76438678 e così secondo loro sono a posto!

Colgo l’occasione per invitarla ad utilizzare il telefono o il seguente indirizzo e-mail  in caso di comunicazioni urgenti in quanto la mia mail non è attiva per i motivi di cui sopra

Distinti Saluti

Dott.sa Raspagni Eliana

Purtroppo anche oggi non funziona!!!!!

Purtroppo anche oggi non funziona (e non ha mai funzionato) il sistema di identificazione facilitata dei pazienti nell’ambito del servizio dei certificati di malattia INPS, costringendo a digitare manualmente tutta l’anagrafe dei pazienti       (nome – cognome – CF – luogo e data di nascita – indirizzo – CAP, etc.) con una inaccettabile perdita di minuti per ciascun certificato, nel periodo tra l’altro di maggiore patologia stagionale e maggiore richiesta di certificati stessi.

Una cosa veramente da matti, non si può più lavorare in questo modo.

Dott. Mauro Cipolla

IN RICORDO DI UN GRANDE UOMO

Roberto Anzalone è stato un grande sindacalista ed un grande uomo.

L’ho seguito da vicino negli anni novanta fino al 2006 come Addetto alla Presidenza Nazionale e posso testimoniare con estrema sincerità l’acutezza di mente, l’abnegazione per il suo lavoro di medico e di sindacalista e l’adamantina onestà.

Alcuni esempi mi sono rimasti nella mente e non si cancelleranno mai.

Quante volte ai tavoli ministeriali, durante le trattative per il rinnovo della convenzione dei medici di famiglia poi diventati medici di medicina generale, l’unico che si batteva come un leone contro la parte pubblica, ricordo i ministri della sanità dell’epoca Guzzanti, Bindi, Veronesi, era Roberto Anzalone. Gli altri esponenti sindacali, non voglio fare nomi per non essere querelato per diffamazione, sembravano partecipare ad una sceneggiata già concordata nei minimi particolari, con un finale già scritto con reciproca soddisfazione dei partecipanti, tranne Roberto.

Dopo l’attentato di Prima Linea con relativa gambizzazione (fratture ossee con novanta giorni di prognosi), successe anche ad un altro grande italiano di nome Indro Montanelli, solo Roberto Anzalone poteva rifiutare uno scranno in Parlamento come senatore di un collegio di Milano Centro!

Preferì invece continuare a svolgere la sua professione di medico di famiglia e continuò come sindacalista a difendere la categoria dei medici senza l’ingordigia di tanti colleghi che hanno barattato o cercato di barattare, senza successo, la difesa della categoria per un posto al sole, leggi deputato, senatore, membro di governo o sottogoverno.

Continuo a non far nomi per non incorrere in eventuali denunce e per non dimenticarne qualcuno, ma se uno ha buona memoria può ricordare.

Roberto diceva che chi difende la categoria medica non deve immischiarsi nella politica partitica per non tradire la categoria in cambio di  vantaggi personali. Aveva perfettamente ragione. Lo stiamo pagando tutti i giorni sulla nostra pelle.

E come non ricordare i viaggi serali in vagone-letto da Milano a Roma per non gravare troppo sulle casse del sindacato rifiutando un ben più comodo e rilassante soggiorno romano? E i panini mangiati in piedi anziché un gradevole pranzo in un buon ristorante romano, come non ricordarlo? Ora chi mai lo farebbe? Altri tempi.

Insignito dell’Ambrogino d’oro ,massima onorificenza meneghina, dal sindaco Moratti, negli ultimi anni Roberto Anzalone capì che la nostra categoria, a causa di scelte politiche sbagliate avallate da altre sigle sindacali, (infatti solo lo Snami non firmò la convenzione nazionale del 2004), doveva subire lo strapotere della parte pubblica e della politica ad essa collegata.

La convenzione di medicina generale firmata dall’allora ministro della sanità Aldo Aniasi del 1983 che raddoppiò la quota capitaria di ogni medico, era ormai un pallido ricordo. E siamo tutti certi che Roberto Anzalone, come Presidente Nazionale Snami e come medico milanese, fu determinante per quel successo straordinario ed irripetibile.

Termino con una nota di pessimismo dicendo che persone come Roberto Anzalone purtroppo non esistono più.

Certi valori testimoniati dall’esempio di una vita onesta e coerente fino in fondo senza compromessi dettati dall’interesse personale rimangono ad esempio delle generazioni future.

Roberto Anzalone era un uomo libero con la schiena diritta.

Che la terra TI sia lieve, Roberto.

Guido Venturini