Sintesi del Congresso regionale Snami Lombardia 2014

Congresso regionale Snami Lombardia 2014
Lo SNAMI ha invitato ad un suo congresso, come relatori, medici di famiglia dalla Svizzera dall’Olanda e dall’Austria, perché raccontassero come vanno le cose nei loro Paesi. Ecco un sunto di quello che hanno detto, tratto dal resoconto di Quotidiano sanità; lo offro alle vostre riflessioni ed ai vostri commenti:

E’ toccato al dottor Alberto Chiesa fare i…l punto sulla situazione in Svizzera, in particolare del Canton Ticino, dove i problemi sono gli stessi che vivono i colleghi italiani, ma con sostanziali differenze. I medici di medicina generale svizzeri sono liberi, entro una determinata cornice, di decidere come curare, di gestire un laboratorio o di fare esami diagnostici nel proprio studio. Libertà anche per il paziente di scegliere il suo medico, generico o specialista che poi viene pagato dalle assicurazioni, obbligatorie per i cittadini svizzeri, sulla base della sua attività: visite, ricettazioni, telefonate, esami, consulenze. “In realtà c’è stato un movimento che voleva modificare questo stato di cose – aggiunge Chiesa – ma un referendum ha sancito, con un articolo della Costituzione, che la medicina di base è l’hub attorno alla quale deve ruotare tutta l’assistenza sanitaria del Paese”. A fronte di queste competenze, il medico di base svizzero viene ricompensato con 240.000 euro all’anno, ma anche il cittadino paga per la medicina di base dai 450 agli 800 euro al mese.

In Austria la situazione è ben diversa. Jorg Pruckner precisa che non ci sono costi per i cittadini e che i medici sono pagati dalle assicurazioni, alcuni a compenso diretto, altri, i free lance (6.000 su 14.000), all’80%. In pratica 200.000 euro all’anno. In Austria nella zona di Graz viene privilegiata la prevenzione con un programma quinquennale di assistenza alla mamma e al bambino che prevede esami e visite periodiche fino a 5 anni e vaccinazioni fino a 15. Per tutta la popolazione c’è un controllo medico all’anno per prevenire le malattie croniche, dalla BPCO, al diabete e alle malattie cardiovascolari. “Ma abbiamo anche criticità – spiega il medico austriaco – come l’invecchiamento della popolazione che fa spendere di più, la scarsa formazione specialistica dei medici e la difficoltà a creare poliambulatori di comunità”.

In Olanda la situazione sembra più rosea. I medici sono ricompensati con 100 euro ad assistito (massimale di 2300 persone) per 6 visite all’anno, comprensive di costi di struttura. “Da noi – dice Pieter Van Den Homberg, – si investe molto nelle cure primarie, perchè fanno risparmiare il sistema e la gente è contenta perché non vuole andare in ospedale (che costerebbe 350 euro in più a loro carico). In più i medici sono ricompensati con un bonus di 6.000 euro se fanno formazione agli studenti che imparano sul campo”.

Molto cordialmente,
Stefano Alice, MdF
Genova