Milano 25/11/2013
Oggetto : segnalazione di un perfetto Black Out nel sistema informatico denominato CRS – SISS
Egr. Avv. Gennaro Messuti, Gentile Dott. Gemma Lacaita,
con la presente La informo che lunedì mattina 18/11/2013 si è verificato , nella postazione informatica del mio studio, un’ interruzione della trasmissione dati con il Siss. L’help desk ha aperto alle ore 16.25, dopo mia insistenza, il ticket n. 1-75650490. .
Ad oggi, lunedì 25 novembre, il funzionamento del sistema è ancora bloccato.
Le segnalo che i pazienti che si sono recati in questi giorni nel mio studio hanno guardato la mia postazione informatica con un atteggiamento di disgusto, manifestato con malcelata mimica facciale, e mi hanno chiesto come mai le mie apparecchiature , tutte nuove, da me acquistate da qualche settimana , non funzionino ancora. In altre parole identificano il MMG come il solo responsabile delle disfunzioni del sistema. Ricordo che, solo 2 mesi fa, ho avuto analoga interruzione di circa 25 giorni. E’ pertanto del tutto evidente che queste interruzioni causano un danno di immagine ed anche economico alla mia professione. Sì, proprio danno economico, in quanto alcuni pazienti mi hanno revocato essendo stufi delle continue interruzioni del sistema, del mancato allineamento con i data- base di regione Lombardia ( e quindi della mancata notifica sul mio applicativo delle esenzioni a cui hanno diritto) e del fatto di dover perdere un mucchio di tempo per recarsi in posta, per spedire a mezzo raccomandata il certificato di malattia, in quanto durante il blackout posso rilasciare al lavoratore solo certificati in forma cartacea.
Chiedo pertanto se sia possibile convocare, presso il suo studio, tutti quei MMG, in situazione analoga alla mia, per fare un’ azione legale comune, nei confronti della Asl e di Lombardia Informatica, per il rimborso dei danni economici sopra citati. Ma vi è di più. Qualche giorno fa un alto dirigente di Lombardia Informatica, che non intendo nominare senza il suo consenso, mi ha spiegato che è corretto non fornire inizialmente al MMG il numero del ticket, in quanto tale attribuzione andrebbe a generare un ulteriore rallentamento al sistema che sta andando in blocco. Aggiungo, inoltre, che almeno in 2 occasioni l’accesso telefonico al mio Help Desk ( numero 800030101 ) non è stato possibile, per circa un’ora, né utilizzando il telefono fisso né il mio cellulare.
Ecco quindi che sono testimone di un blackout, con una duplice valenza a seconda del punto di vista del soggetto coinvolto:
a) effetto da incubo per il MMG/PDF coinvolto , in quanto non può tecnicamente contattare il suo Help Desk attraverso ogni tipo di telefono; se riesce a contattarlo non gli viene di norma aperto un ticket e non gli viene mai comunicato, né a priori né a posteriori , una spiegazione minimale delle motivazioni di interruzioni che durano anche settimane o mesi,
b) effetto positivo, invece, per Lombardia Informatica che ritiene vicino alla perfezione un sistema in cui l’organizzazione interna della comunicazione è stata strutturata per scoraggiare il medico convenzionato a segnalare /richiedere interventi migliorativi del sistema informatico attualmente in uso.
E’ del tutto evidente, infatti, che il medico coinvolto nei frequenti blocchi , non viene mai messo nelle condizioni di interagire né in tempo reale né a posteriori con gli operatori dell’Help Desk , per discutere con loro le problematiche del sistema CRS/SISS. Da cui la mia definizione di Black Out perfetto. Perfetto nell’inefficienza operativa – gestionale di un evento critico.
Noi medici convenzionati siamo, quindi, testimoni diretti di una grave e ricorrente disfunzione di un servizio di pubblica utilità per l’organizzazione del sistema sanitario del territorio, ma anche degli ospedali, erogato da una pubblica amministrazione. L’inefficienza sopra evidenziata attualmente non ha eguali né in altre regioni italiane, né europee.
Posso infine affermare che da qualche anno svolgo la mia pur sempre amata professione in condizioni di lavoro davvero proibitive, (con carico burocratico andato fuori controllo dopo l’introduzione del SISS), che mi inducono a desiderare di andare in pensione domani mattina.
Ma poi penso che probabilmente l’Amministrazione di Regione Lombardia desidera proprio che i medici anziani vadano in pensione al più presto, per lasciare il posto a giovani MMG/PDF, rispettosi del potere politico e timorosi finanche di tossire in presenza di un dirigente di ASL e/o della Regione. E allora decido di restare: resto, appunto, per compensare, in parte, tutte le amarezze, tutte le delusioni che quotidianamente vivo insieme ai miei assistiti. Infatti , da tempo, siamo ormai ostaggio di sperimentazioni sul territorio, mai realizzate in nessuna parte del mondo, ma che hanno l’unica certezza di distruggere il rapporto duale medico/paziente e favorire invece la sperimentazioni di un modello sanitario esistente solo nelle fantasie di responsabili politici, che non hanno mai fatto un’ora di pratica clinica in un ambulatorio di un MMG/PDF, ma che si ritengono legittimati ad insegnarci, senza consultare mai alcun rappresentante dei Medici di Famiglia, come lavorare nel nostro studio .
Cordiali saluti
Dott. Alfonso Zarantonello
P.S. Questa lettera viene condivisa dalla Dott.ssa Luciana Bovone, MMG in Milano città, che Le invierà una lettera dedicata.