non c’è nessun obbligo di installazione del Pos a carico dei professionisti

Dal prossimo 30 giugno scatta la norma che obbliga i professionisti italiani ad avere in studio il terminale Pos: i clienti privati, secondo la legge 221/2012, potranno infatti pagare fatture superiori a 30 euro attraverso moneta elettronica. Tuttavia, ”la mancata installazione del terminale Pos non produce un inadempimento sanzionabile” affermano i consulenti del lavoro in una circolare. Di conseguenza, osservano i consulenti, ”non c’è nessun obbligo di installazione del Pos a carico dei professionisti”

3° CONGRESSO REGIONALE SNAMI LOMBARDIA

3°CONGRESSO REGIONALE SNAMI LOMBARDIA

VENERDÌ 13 GIUGNO

Ore 15.00   Apertura lavori congressuali

Ore 15,30   Tavola Rotonda:

                         Negoziare oggi fra etica ed economia: in generale ed in tema di salute.

Moderatori: M. Miserendino – R.C. Rossi

Partecipano: W. Bergamaschi – A. Bertirotti – M.C. Cantù – S. Cuccia – G. Prigioni

Ore 20,00   Cena libera

SABATO  14 GIUGNO

Ore 9,00     Territorio 2015: l’ipotesi lombarda

Moderatori: E. Stucchi – A. Lupo

Ore 9,30   G. Blangiardo:

                     Scenari prevedibili prossimi venturi     

Ore 10,00   G. Scivoletto:

                     Il futuro del territorio nel prossimo triennio

Ore 10,30    A. Longeri:

                   Rapporto il Medico-Paziente oggi   

Ore 11,00    M. Tringali:

                    La HTA in Medicina Generale

Ore 11,30    Tavola Rotonda:

                     Medicina Generale: sistemi a confronto

Moderatore: E.Stucchi –  G.E.Rivolta

Partecipano:

A. Chiesa – A. Lupo – J. Pruckner – R.C. Rossi –  A.Testa – P. Van Den Hombergh

Ore 13,00   Pausa pranzo

Ore 15,00   Corso ECM :

                   Problemi dell’Aggiornamento Permanente

                   Evoluzione e nuove frontiere ECM

Moderatori: A. Bampa, M.Miserendino

Partecipano: S. Bovenga – R. Cambieri –    A.Colombo

Ore 20,00   Cena sociale

DOMENICA 15 GIUGNO

                    Professione e Previdenza: 

Moderatore: G. Spata

Ore 9,30   Alberto Oliveti:

                 La Pensione dei Medici Convenzionati dopo la riforma

Ore 10.30  Ugo Tamborini:

                  Quando il Medico deve cominciare a pensare alla pensione?

 Ore 11.00   Tavola rotonda:

                  Previdenza obbligatoria e complementare     

Moderatori: G. Pizza e V. D’Angerio

Partecipano: A.Oliveti, R.C. Rossi, L. Daleffe,  U.Tamborini

Ore 12,30   Chiusura dei lavori congressuali

Partecipano:  

Dott. A. BAMPA –  Presidente Associazione Milanese Medici

Dott. W.BERGAMASCHI – D.G. Sanità Lombardia

Prof. A. BERTIROTTI – Docente Antropologia Università di Genova

Dott. S. BOVENGA –  Presidente ODM di Grosseto

Prof. G. BLANGIARDO – Doc. Demografia Università BICOCCA MILANO

Dott.sa R. CAMBIERI – Medico di MMG

Dott.sa M.C.CANTU’ – Ass. Famiglia Affari Sociali Reg. Lombardia

Dott. A. CHIESA – Presidente Ass. Ticinese Medici di Famiglia

Dott. A.COLOMBO – Dir. Funz. spec. Relazioni Est. Sanità EUPOLIS Lombardia

Dott. S.CUCCIA – Vice Coordinatore SISAC

Dott. L. DALEFFE – Responsabile Fondi Pensioni di Fondo Sanità

Dott. V. D’ANGERIO – Giornalista de Il Sole 24 Ore

Dott.ssa A.LONGERI – Psicologa H. Sant’ Anna – Como

Dott. A. LUPO –  Vice President UEMO – Resp. Scuola Formazione MG -TO

Dott. M. MISERENDINO – Giornalista Doctor33

Dott. P. MUFFOLINI – Add. Stampa SNAMI Lombardia – Presidente SNAMI BS

Dott. A. OLIVETI – Presidente ENPAM

Dott. G. PIZZA – Presidente ODM di Bologna

Dott. G. PRIGIONI – Pres. Istituto di ricerca Geopolitica C.M. Cipolla

Dott. J.PRUCKNER – Vice – President Committee of European Doctors

Dott. G.E.RIVOLTA – Segretario SNAMI Lombardia

Dott. R. C. ROSSI – Presidente SNAMI Lombardia – Presidente ODM di Milano

Dott. G.SCIVOLETTO – Direttore Generale ASL MI 1

Dott. G. SPATA – Presidente ODM di Como

Dott. E.STUCCHI  – Giornalista

Dott. U. TAMBORINI – Segretario SNAMI MILANO – Segretario ODM di Milano

Dott. A.TESTA – Presidente SNAMI NAZIONALE

Dott. M. TRINGALI   –  Dirigente Ass. Sanità Reg. Lombardia

Dott. P.VAN DEN HOMBERGH – Advisor of the Dutch Association of GP 

 

Corso di Aggiornamento di Sabato 14 ACCREDITAMENTO ECM: 16 crediti

La partecipazione al Corso è gratuita

Il corso è a numero chiuso, saranno accettate iscrizioni

fino al raggiungimento di 50 partecipanti.

Non sarà possibile accogliere un numero superiore di adesioni. Inviare iscrizione via fax al n. 02-58 301 621

o via e-mail  a segreteria@snamilombardia.org

 

PROVIDER ECM: TALENTO S.r.l.

 

Con il Patrocinio di:

 

OMCEO Como – Ordine Provinciale dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri di Como

OMCEO  Milano –  Ordine Provinciale dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri di Milano

A.M.M – Associazione Milanese Medici

PROGRAMMA TURISTICO: per gli accompagnatorisono previste escursioni di interesse artistico e paesaggistico    

 Sede del Convegno

 

                                  

PALACE HOTEL

Lungo Lario Trieste 16, Como

Tel. 031- 23391

Sito ufficiale: www.palacehotel.it

 

 Segreteria Organizzativa e Pubbliche Relazioni

Sig.ra Marta Rizzi

Prof. Guido Caprio

 

20122 Milano – Viale Beatrice d’Este, 10

Tel 02/583.00.360 – Fax 02/583.01.621

E-mail: segreteria@snamilombardia.org

Sito Internet: www.snamilombardia.org

 

Legge Balduzzi

 

Vedi

IN EVIDENZA

Responsabilità professionale: dalla legge Balduzzi ai nuovi provvedimenti in discussione

Ernesto Macrì
(Consulente Legale SIOT)

La legge Balduzzi ha lasciato diverse questioni ancora critiche nell’ambito della responsabilità professionale medica. I nuovi provvedimenti attualmente in discussione dovrebbero fornire maggiore concretezza almeno agli aspetti più problematici, come la definizione di trattamento sanitario, una taratura diversa rispetto a quello che riguarda la responsabilità civile del medico e l’implementazione di forme alternative di risoluzione delle controversie e degli strumenti di risk management e di governo clinico delle strutture sanitarie, con un maggiore orientamento verso la prevenzione. 

Problemi Siss

Caro Ugo,
ti invio in allegato l’elenco dei ticket aperti per disservizi SISS.  Solo nel 2014 son 17 ticket.  Tra l’altro i piu’ risultano chiusi, ma non e’ cosi’.   Basti pensare che ho cambiato il computer per disperazione perche’, a loro dire, non era piu’ idoneo il vecchio, in quanto fornito di XP, ormai obsoleto, oltre che essere ancora pentium 4.  In realta’ la versione SISS installata, la 10, non mi permette di farlo funzionare correttamente, per una serie infinita di malfunzionamenti: ricette KO, non si riesce a vedere lo storico pazienti, non si leggono i referti, ecc.  Spero che una teleassistenza programmata pe i prossimi giorni, possa portare a qualche risultato, altrimenti pretenderò che mi venga reinstallata la versione SISS precedente 9.4.
Ti ringrazio per l’attenzione e spero che serva affinchè la regione faccia funzionare il sistema in modo almeno ” normale”.
Ciao
Luciano Restelli

 

Abbattere la convenzione del MMG

Ultima modifica il Martedì, 13 Maggio 2014 15:38
Abbattere la Convenzione e rendere il Mmg un dipendente del Ssn? Quest’idea rischierebbe di intasare i Pronto soccorso (PS) e incrinerebbe la gratuità e l’universalità del servizio sanitario pubblico, dall’altro si è aperto un dibattito internazionale. In Inghilterra, patria del sistema sanitario modello per il nostro Paese, Azeem Majeed, professore di cure primarie e capo del Dipartimento di Cure Primarie e Salute Pubblica presso l’Imperial College di Londra, avanza alcune proposte in un articolo pubblicato lo scorso 2 maggio sul Blog del British Medical Journal.
L’aumento della pressione sul Mmg a causa di maggiori carichi di lavoro combinati a minori risorse economiche stanziate per le cure primarie, ha ripercussioni sui pazienti, i quali vedono ridursi la possibilità di accedere con tempestività alle cure del loro medico e, di conseguenza, affollano i PS. Come risolvere questo problema? Majeed sostiene che una soluzione potrebbe essere proprio quella di valutare l’introduzione di un Servizio di Medicina Generale che consideri i Mmg dipendenti del Ssn. Questo provvedimento potrebbe portare con sé diversi vantaggi. Nell’ottica del paziente si potrebbe pianificare meglio la distribuzione territoriale dei Mmg. Per quanto riguarda il Mmg, invece, questo avrebbe la possibilità di essere impiegato dal Ssn, oltre che come Mmg, anche come Specialista, in modo da integrare di più gli step di cura dei pazienti e cercare di limare il più possibile i gap esistenti tra cure primarie e specialistiche. Inoltre, i Mmg avrebbero la possibilità di accedere a riconoscimenti economici come consulenti del Ssn, in base alla loro esperienza e al loro impegno in aree rilevanti per la gestione del Ssn stesso: management, leadership clinica e training ai colleghi più giovani. Altri due vantaggi economici per il Mmg potrebbero riguardare l’abbattimento dei costi di istruzione e mantenimento di uno studio privato e la possibilità, proprio in quanto dipendenti del Servizio sanitario di accedere a tutti i diritti riservati allo staff del Ssn, come maternità, paternità e malattia. Ma non solo benefici economici e limitati ai Mmg. Majeed evidenzia come ci sia la possibilità per i giovani che vogliono intraprendere la carriera medica di verificare quali siano le opportunità di carriera all’interno del Ssn una volta terminati gli studi e, concretamente, a quale stipendio vadano incontro.
Visto il peso specifico delle proposte avanzate da Majeed, egli si limita a pensare questa soluzione applicata solo per grandi città come Londra, dove i carichi di lavoro dei Mmg e, di conseguenza la loro reperibilità, sta diminuendo notevolmente. L’applicazione di questo provvedimento a livello nazionale richiede tempi lunghi: il confronto tra medici, sindacati di categoria e Istituzioni è appena cominciato, in Inghilterra come in Italia. Si riuscirà a trovare la quadra in tempi brevi, in un periodo dove tirare la cinghia è d’obbligo in ogni settore?

Enpam: sette arresti

Truffa milionaria all’Enpam, sette arresti eccellenti

 
I fratelli Ruggero (nella foto), Aldo e Giorgio Magnoni, e il figlio di quest’ultimo, Luca, arrestati nell’ambito dell’inchiesta sulla holding Sopaf coordinata dal pm di Milano Gaetano Ruta, avrebbero realizzato “più truffe” sempre “connotate da danni patrimoniali di rilevante gravità e, correlativamente, da ingenti guadagni illeciti” nei confronti degli enti previdenziali Enpam ed Inpgi, rispettivamente le casse dei medici e dei giornalisti, e della Cassa di Previdenza e Assistenza dei Ragionieri e dei Periti Commerciali, per un totale di circa 79 milioni di euro. L’Enpam si è costituita parte civile.

Bancomat negli studi professionali

Bancomat negli studi professionali. Obbligatorio il Pos per importi sopra i 30 euro. Studi medici compresi

Il Tar Lazio ha infatti respinto il ricorso del Consiglio nazionale degli Architetti che lamentava gli eccessivi costi a carico dei professionisti e l’eccessivo potere attributo alle banche dal provvedimento che, ricordiamo, riguarda anche gli studi medici. La disposizione operativa dal prossimo 30 giugno. L’ORDINANZA.
07 MAG – L’obbligo per i professionisti di consentire i pagamenti con il bancomat per importi superiori ai 30 euro non viola alcun parametro né sotto il profilo di legittimità né sotto quello dell’eccesso/sviamento del potere. Anche l’eventuale pregiudizio sui costi deve essere respinto in assenza di deduzioni sulla situazione economica del professionista tali da far ipotizzare danni irreversibili per la situazione economica dello stesso dalla mancata sospensione del provvedimento. Per queste ragioni il Tar del Lazio, con l’ordinanza 01932/2014, ha respinto il ricorso del Consiglio nazionale degli Architetti contro il decreto del Ministero dello Sviluppo Economico attuativo dell’articolo 15, comma 4 del Dl 179/2012, che stabilisce l’obbligo di dotazione del pos per i professionisti e le aziende affinché possano essere pagati effettuati con carte di debito.

Resta confermato, quindi, l’obbligo, a partire dal 30 giugno, per tutti i professionisti, medici compresi, di dotarsi di Pos per accettare pagamenti attraverso carte di debito, come previsto dal Milleproroghe approvato a fine febbraio. Il Milleproroghe, infatti, ha annullato la tempistica prevista dal precedente decreto del ministero dello Sviluppo Economico (del 24 gennaio 2014), che faceva sì slittare l’obbligo dal 1° gennaio 2014 al 30 giugno 2014, ma stabiliva anche una fase di prima applicazione per i professionisti e le aziende che nell’anno precedente avevano registrato un fatturato di oltre 200 mila euro e che avrebbero dovuto ottemperare all’obbligo già dal 28 marzo 2014.

Con il Milleproroghe, invece, nessuna eccezione. Si comincia tutti il 30 giugno. A meno che non intervengano nuove sentenze in opposizione dell’obbligo di possesso e di utilizzo del pos. Gli Architetti, infatti, sono decisi a non arrendersi: “Sono sicuro che quanto i giudici amministrativi entreranno nel merito del provvedimento che abbiamo impugnato sapranno cogliere tutti quei profili di sua illegittimità che noi abbiamo con dovizia di argomentazione evidenziato in questa prima fase della nostra battaglia: una battaglia contro l’evasione fiscale tanto quanto contro l’illegittimo vantaggio economico ai soggetti privati quali sono gli Istituti Bancari”, ha affermato Leopoldo Freyrie, Presidente del Consiglio Nazionale degli Architetti, in una nota di commento all’Ordinanza del Tar del Lazio.

Secondo gli Architetti, infatti, i principi di tracciabilità dei movimenti di denaro “sono realizzabili semplicemente con il bonifico elettronico”, mentre l’obbligo di possesso del pos si configura, a loro parere, “come una vera e propria gabella medioevale impropriamente e ingiustamente pagata a un soggetto privato terzo, le Banche, che – oltretutto – non svolgono alcun ruolo, nel rapporto tra Committente e Professionista”. Del resto, e “come attesta la stessa Banca d’Italia nello studio “I costi sociali degli strumenti di pagamento in Italia” – conclude Freyrie – la sacrosanta tracciabilità dei pagamenti si ottiene con il ‘bonifico STP’ ovvero il bonifico elettronico, che costa la metà e non ha costi fissi”.

Qualche cosa per venire incontro alle spese che dovranno sostenere professionisti e aziende sarà comunque fatto. A prevederlo è il decreto 14 febbraio 2014, n. 51 del ministero dell’Economia e delle Finanze, che prevede l’introduzione di nuove regole e costi sulle commissioni applicate alle transazioni effettuate mediante carte di pagamento. In particolare il Mef stabilisce che le commissioni da applicare debbano essere distinte per ciascuna tipologia di carta di pagamento e introduce una clausola di revisione periodica delle commissioni finalizzata alla riduzione dei costi dei pagamenti elettronici inserita nel contratto di convenzionamento e correlata anche al volume e al valore delle operazioni di pagamento effettuate presso l’esercente, nonché alla revisione delle eventuali commissioni d’interscambio. Al fine di promuovere l’utilizzo di strumenti alternativi al contante, il Decreto prevede infine per pagamenti di importo ridotto commissioni inferiori a quelle generalmente applicate.

L’entrata in vigore di queste nuove regole è stata tuttavia stabilita per il 29 luglio 2014. Cioè un mese dopo l’introduzione dell’obbligo di pagamento tramite pos negli studi dei professionisti.

Enpam, guerra aperta sulla governance

Enpam, guerra aperta sulla governance
Categoria: EvidenzaUltima modifica Mercoledì, 30 Aprile 2014 11:41
Sulla riforma dell’Enpam soffiano venti di guerra: i 10 Ordini (Milano, Ascoli Piceno, Bologna, Ferrara, Latina, Piacenza, Potenza, Salerno, Trapani e Verona) che contestano la proposta di riforma dello Statuto, alzano il tiro sulla governance dell’Ente, a partire dalla “sindrome dei 250 milioni di euro”, il danno prodotto dagli investimenti in derivati tossici di 6 anni fa.
“È fuori dubbio che il problema fosse a monte, sul sistema di governo che affidava decisioni su rilevanti scelte di investimento a persone che si sono rivelate quantomeno poco competenti”, ha dichiarato Roberto Carlo Rossi, Presidente dell’Ordine dei medici di Milano.
Gli emendamenti presentati dai 10 Ordini dissidenti concentrano l’attenzione sugli organi direttivi dell’Enpam: Consiglio Nazionale e CDA.
Snellire questi due organi sembra essere la strada maestra delle controproposte di riforma. Se nel progetto ufficiale dell’Enpam il Consiglio Nazionale deve essere composto dai presidenti di tutti gli Ordini dei medici chirurghi ed odontoiatri, da una rappresentanza dei presidenti di commissioni per gli iscritti all’albo degli odontoiatri (nella misura di un 10% di tutti i presidenti degli Ordini) e dai membri eletti su base nazionale (che devono rappresentare il 50% del totale ed essere eletti tra i contribuenti alle gestioni previdenziali dell’Ente ad eccezione di coloro che versano la sola “Quota A” di Previdenza Generale), i 10 Ordini propongono un Consiglio composto da 26 presidenti di Ordini dei medici ed odontoiatri eletti dal consiglio nazionale FNOMCeO e 25 medici e odontoiatri eletti su base nazionale tra i contribuenti (esclusi coloro che versano la “Quota A”).
La stessa logica investe il CDA; infatti, per gli Ordini “dissidenti” è più che sufficiente la presenza del Presidente, di 3 medici (di cui 1 odontoiatra) e di 3 esperti in investimenti finanziari, immobiliari e attuariali. I 3 esperti in materia finanziaria rappresentano la maggior novità, anche se non è chiaro su quali meccanismi si fondi la cooptazione.
Irrompono tra i due schieramenti anche le parole dello Smi (Sindacato dei Medici Italiani) sul tema della rappresentanza nel Consiglio Nazionale. Oltre ad una richiesta di maggior rappresentanza delle “Quote A” e una battaglia per un innalzamento delle quote di genere (si punta al 50% della rappresentanza), la battaglia si incentra sul ruolo predominante degli Ordini i quali, secondo lo Smi, dovrebbero occuparsi degli albi, della formazione e del disciplinare, non della previdenza.
Aspra la battaglia anche su altri due temi: la modalità di elezione dei membri del Consiglio Nazionale e la trasparenza, tema centrale nel dibattito italiano e mondiale. Per quanto riguarda la modalità di elezione, se la bozza ufficiale Enpam del marzo scorso non fa riferimento alle preferenze, i 10 Ordini propongono la preferenza unica, al fine di garantire una maggiore rappresentatività dell’elettorato. In tema di trasparenza si chiede, invece, diffusione e accessibilità a tutti gli iscritti “dei compensi percepiti dai membri del CDA e dei loro eventuali incarichi, con i relativi emolumenti, in società o fondi controllati o partecipati da Enpam”, nonché un monitoraggio della competenza e dei risultati degli esperti del mondo finanziario, previdenziale e attuariale del CDA.
Il cammino delle riforme, anche in questo caso, si sta trasformando in un campo di battaglia.
Simone Matrisciano

 

Arrivano gli studi virtuali e il medico online

La rivoluzione digitale entra negli studi dei medici italiani e cambia il rapporto camice bianco-paziente. A breve anche in Italia si potrà essere visitati dal proprio dottore con un solo click – grazie a smartphone, tablet, Skype, e altre applicazioni web – senza doversi spostare da casa.

Lombardia: rinnovo Rar

La mobilitazione è legata alla situazione di stallo che sta caratterizzando il tavolo regionale per il rinnovo delle Risorse aggiuntive regionali. Secondo i tre sindacati, “la proposta regionale di un taglio lineare pari al 50% degli importi del 2013 non risponde alle aspettative ed ai meriti degli operatori”.
25 APR – In Lombardia i sindacati hanno presentato, agli assessori di Sanità e Welfare, la dichiarazione dello stato di agitazione del personale della sanità pubblica e delle Asp della Lombardia per la situazione di stallo determinatosi al tavolo regionale sul rinnovo delle Risorse aggiuntive regionali (Rar).

“La proposta regionale – attacca una nota congiunta – di un taglio lineare pari al 50% degli importi del 2013 anticipato ai tavoli, non risponde alle aspettative ed ai meriti degli operatori del sistema sanitario lombardo. La conferma delle risorse economiche della spesa sanitaria lombarda del 2013, integrate dalle quote derivanti dai costi standard, non può tradursi in un taglio di circa 500€ dalle buste paga dei lavoratori che concorrono alla qualità, quantità ed economicità dei servizi erogati ai cittadini”.

Secondo i tre sindacati, infatti, i lavoratori “stanno già pagando la penalizzazione derivante dal mancato rinnovo contrattuale che dura dal 2010 e dalla riduzione delle Rar già subita nel 2013”. Cgil, Cisl e Uil chiedono quindi di riaprire con urgenza i tavoli di confronto per “arrivare in tempi brevi alla sottoscrizione di un accordo sulle Rar utile e indispensabile a sviluppare ed accompagnare il processo di riforma del sistema sanitario lombardo, di cui tanto si parla e di cui poco si capisce”.

A fronte di questo quadro complessivo, le tre sigle predisporranno nei prossimi giorni “una serie di iniziative – conclude la nota – che coinvolgerà tutti i lavoratori della Lombardia”.

 

25 aprile 2014